L'”indice di sviluppo sociale” di Ian Morris

Quello che ho scritto nel precedente articolo “La società post lavoro”, potrebbe essere interpretato come un’esagerata apprensione per un futuro lontano, per convincervi che questo futuro non è così lontano, vi voglio proporre di analizzare il grafico riportato da Bellucci nel suo saggio “Dalla biforcazione catastrofica alla terraformattazione capitalistica: il ruolo della distanza tra conoscenza scientifica e quella sociale“.

Bellucci parla di rottura sistemica con il passato e

“Per visualizzare il livello di rottura sistemica cui mi riferisco, vorrei proporre uno sguardo su tale processo, su tale accelerazione, attraverso un grafico elaborato dallo storico Ian Morris. L’autore di Why the West Rules (For Now) per capire il portato dell’evoluzione della specie umana propone, a noi tutti, l’utilizzo di una griglia in grado di misurare i progressi e di renderli “leggibili” attraverso un grafico. Morris, quindi, ha inventato un indice. Da un certo punto di vista sembra che la nostra società non possa fare a meno di un indice per comprendere il senso di marcia del suo agire. L'”indice di sviluppo sociale” costruito dallo storico comprende la capacità di catturare l’energia, il livello di organizzazione e di urbanizzazione della nostra vita, il livello della tecnologia con la quale gestiamo l’informazione e, ultimo ma non ultimo, la capacità e la potenza di fare la guerra.

…in pochissimi decenni lo sviluppo umano ha intrapreso un accrescimento che non solo non ha precedenti, ma che ha assunto una scala logaritmica, una progressione geometrica che, al momento, sta anche aumentando d’intensità. Infatti, se fino a pochi anni or sono l’accelerazione aveva assunto la capacità di raddoppiare ogni diciotto mesi, i calcoli degli ultimi anni hanno fatto scendere questo tempo a soli sei mesi. La velocità del cambiamento, oramai, ha assunto una dimensione che sfugge alla possibilità di essere introiettato dai comportamenti delle persone, sia a livello individuale sia a livello sociale.”

Dopo avere visto questo grafico, non pensate che sia impellente e importante cominciare a pensare a misurare il nostro progresso in modo più approfondito e articolato della semplice visione economica sette-ottocentesca? E’ possibile continuare a ridurre la valutazione della bontà delle scelte politiche al semplicistico e superficiale aumento del PIL? Ma soprattutto è pensabile governare il prossimo futuro con strumenti cognitivi antiquati, che si basano su interazioni e dinamiche sociali ormai superate?

L'”indice di sviluppo sociale” di Ian Morrisultima modifica: 2016-03-28T13:07:31+02:00da domenico_barone6
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