PINCN Prodotto Interno al Netto del consumo di Capitale Naturale

Prodotto Interno al Netto del consumo di “Capitale Naturale”.

Nessuno fa notare che il PIL aumenta quasi sempre a spese del capitale naturale, cioè l’aumento del PIL in realtà genera una ricchezza momentanea di sempre più breve periodo, infatti intaccando in modo non sostenibile il capitale naturale di fatto genera un impoverimento delle risorse disponibili per il futuro.

Il PIL non può aumentare all’infinito.

Tutti i sistemi sia naturali che artificiali o raggiungono l’equilibrio, o diventano instabili e quindi o implodono o esplodono, oppure arrivano a saturazione, cioè ad un limite massimo oltre il quale non possono andare in quanto sono arrivati ad utilizzare il massimo delle risorse a loro disposizione.

Il “capitale naturale”, cioè l’insieme delle risorse naturali messe a disposizione dalla Terra, non è infinito. Se continuiamo, in nome dell’aumento del PIL, a utilizzare sempre risorse vergini in modo non sostenibile, cioè senza dare il tempo agli ecosistemi di rigenerarle, il capitale naturale diminuisce sempre più, fino a diventare insufficiente a mantenere le esigenze della popolazione mondiale, che di contro aumenta costantemente.

E’ chiaro che continuando ad utilizzare come indicatore di benessere il PIL, non ci accorgeremo mai, che in realtà stiamo segando il ramo dove siamo seduti.

Se dal PIL deduciamo tutte quelle voci che hanno comportato un impoverimento del capitale naturale, otteniamo un indicatore più vicino all’effettiva quantità di ricchezza a disposizione, questo indicatore può essere chiamato PINCN (Prodotto Interno al Netto del consumo di capitale naturale).

Tutte quelle azioni umane che utilizzano risorse naturali (suolo, acqua, ossigeno, minerali, fossili, ecc.) in modo non sostenibile non possono concorrere al PINCN, se non per la quota di effettivo valore aggiunto.

Esempio 1:

Costruzione di una villetta di 100mq

Valore fatturato della costruzione 300.000€, questo concorre al PIL.

In realtà vengono sottratti al capitale naturale ad esempio le seguenti voci:

  1. 100mq di suolo di ecosistema per un tempo molto lungo, almeno 100 anni, quindi il capitale naturale perde per 100 anni una quota pari a tutte le risorse naturali che quell’appezzamento di terra avrebbe potuto produrre in 100 anni;
  2. Alcune tonnellate di materie prime componenti in genere i materiali edili (cemento, ferro, sabbia, ecc.), che saranno impegnate per 100 anni e saranno difficilmente riutilizzabili al momento della demolizione;
  3. Migliaia di KWh di energia non rinnovabile;
  4. Centinaia di mc di acqua;
  5. Centinaia di Kg di rifiuti non riciclabili.

Queste voci devono essere sottratte al PIL per avere il PINCN, quindi l’effettivo aumento di ricchezza è sicuramente minore o addirittura negativo!

Esempio 2:

Il fatturato prodotto dalla vendita di energia prodotta da combustibili è sommato al PIL, in realtà il combustibile fossile consumato non è più recuperabile e quindi il capitale naturale perde, per sempre (o meglio per un tempo corrispondente almeno ad un’era geologica), una quantità di valore pari al combustibile bruciato, che deve essere sottratto al PIL per avere il PINCN. Se poi a questo andiamo a sottrarre anche tutte le perdite di capitale naturale provocato dall’inquinamento prodotto dalla combustione di fossili, sicuramente la ricchezza effettiva prodotta è negativa!

Mentre l’energia prodotta con fonti rinnovabili può concorrere quasi al 100% al PINCN.

Comunque anche il PINCN non può aumentare all’infinito, e non è detto che una certa soluzione, per quanto sostenibile, faccia aumentare la qualità della vita dell’umanità, pertanto accanto al PINCN, che raggiunto un massimo, si potrà mantenere in equilibrio, si dovranno introdurre altri indicatori che possano misurare il grado effettivo di benessere, inteso come qualità della vita, cioè indicatori di qualità e non di quantità, perché solo la prima può crescere indefinitamente.

Bisogna tendere alla massimizzazione del capitale umano e naturale e non dei profitti.

PINCN Prodotto Interno al Netto del consumo di Capitale Naturaleultima modifica: 2008-05-16T20:08:31+02:00da domenico_barone6
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